Oggi, in mezzo al caldo asfissiante che abita le nostre città, ho letto un libro che mi ha sconvolta.

Gli antichi Greci direbbero che mi ha portata a immedesimarmi in una Menade, proprio come la protagonista di Vertigo di Marco Malatesta.

Ho conosciuto Marco come cantautore in occasione di un premio letterario e i suoi testi mi hanno emozionata moltissimo. Quando ho letto nel catalogo delle nuove uscite de Il cuscino di stelle un monologo che riportava il suo nome lo ho ordinato subito, convinta che mi avrebbe fatta immergere nuovamente in un mondo parallelo e ricco di forza vitale.

Non posso negare che così sia stato, ma in un primo momento i suoi versi mi hanno paralizzata.

Vertigo è la storia di una donna che si racconta per come ha vissuto. La particolarità della Menade protagonista è che soffre di schizofrenia, malattia tremenda, che porta chi ne è affetto a mettere costantemente in dubbio la realtà quotidiana.

Non è un monologo di facile lettura. Non fraintendetemi, è scritto benissimo; la difficoltà che ho incontrato è dovuta alla forza delle parole utilizzate da Marco, versi che rimangono impressi nella mente e ti spingono a fare tante considerazioni, come: “Sono proprio fortunata a non essere come questa povera donna”.

Nulla riesco ad abbinare a Vertigo se non qualcosa che abbia alle sue spalle un rito, che porti chi lo sorseggia verso un mondo parallelo, simile a quello della nostra Menade: un kafes ellinikos (caffè greco). Ha un aroma molto più forte e inteso rispetto al nostro espresso e soprattutto è il protagonista di un antico rituale, la lettura dei fondi di caffè.

 

Se vi ho incuriositi con questo abbinamento, alla prossima vacanza in un’isoletta greca, portatevi Vertigo di Marco Malatesta!